Ti avvicinasti piano
col pathos di un notturno:
sotto il sole un pieno di gente,
ma si fece buio presto intorno.
E avvinti e immemori ci baciammo; e poi...
qual ghigno ingenerò l'inganno!
Te ne andasti come fumo
in fosforescenti spire,
ma non c'era più nessuno attorno,
al risveglio della luce. E infine
avvinto e immemore mi addormentai.
Ma quante risa, poi, giù nel sonno!