Confessioni di un malandrino

Angelo Branduardi
[00:14.04]Mi piace spettinato camminare
[00:17.29]col capo sulle spalle come un lume
[00:20.79]cosi' mi diverto a rischiarare
[00:23.57]il vostro autunno senza piume.
[00:26.97]Mi piace che mi grandini sul viso
[00:30.80]la fitta sassaiola dell'ingiuria,
[00:34.05]mi agguanto solo per sentirmi vivo
[00:36.68]al guscio della mia capigliatura.
[00:41.36]
[00:48.35]Ed in mente mi torna quello stagno
[00:51.41]che le calle e il muschio hanno sommerso
[00:54.82]ed i miei che non sanno di avere
[00:57.41]un figlio che compone versi;
[01:01.21]ma mi vogliono bene come ai campi
[01:04.40]alla pelle ed alla pioggia di stagione,
[01:08.46]raro sara' che chi mi offende
[01:10.80]scampi alle punte del forcone.
[01:15.15]Poveri genitori contadini,
[01:18.51]certo siete invecchiati e ancor temete
[01:22.35]il Signore del cielo e gli acquitrini,
[01:25.15]genitori che mai non capirete
[01:28.82]che oggi il vostro figliolo e' diventato
[01:32.26]il primo fra i poeti del Paese
[01:36.34]e ora in scarpe verniciate
[01:39.04]e col cilindro in testa egli cammina.
[01:42.76]
[01:48.19]Ma sopravvive in lui la frenesia
[01:51.39]di un vecchio mariuolo di campagna
[01:55.04]e ad ogni insegna di macelleria
[01:57.73]alla vacca si inchina sua compagna.
[02:01.30]E quando incontra un vetturino
[02:04.62]gli torna in mente il suo concio natale
[02:08.64]e vorrebbe la coda del ronzino
[02:11.00]regger come strascico nuziale.
[02:16.52]
[02:22.15]Voglio bene alla patria
[02:24.70]benche' afflitta di tronchi rugginosi
[02:28.66]m'e' caro il grugno sporco dei suini
[02:31.71]e i rospi all'ombra sospirosi.
[02:35.32]Son malato di infanzia e di ricordi
[02:38.54]e di freschi crepuscoli d'Aprile,
[02:42.74]sembra quasi che l'acero si curvi
[02:45.28]per riscaldarsi e poi dormire.
[02:49.13]Dal nido di quell'albero, le uova
[02:52.60]per rubare, salivo fino in cima
[02:56.05]ma sara' la sua chioma sempre nuova
[02:58.95]e dura la sua scorza come prima;
[03:02.75]e tu mio caro amico vecchio cane,
[03:06.29]fioco e cieco ti ha reso la vecchiaia
[03:09.52]e giri a coda bassa nel cortile
[03:12.49]ignaro delle porte dei granai.
[03:16.06]
[03:21.56]Mi sono cari i miei furti di monello
[03:24.86]quando rubavo in casa un po' di pane
[03:27.99]e si mangiava come due fratelli
[03:30.51]una briciola l'uomo ed una il cane.
[03:34.40]Io non sono cambiato,
[03:37.33]il cuore ed i pensieri son gli stessi,
[03:41.63]sul tappeto magnifico dei versi
[03:44.18]voglio dirvi qualcosa che vi tocchi.
[03:48.26]
[03:55.12]Buona notte alla falce della luna
[03:58.38]si' cheta mentre l'aria si fa bruna,
[04:01.84]dalla finestra mia voglio gridare
[04:04.80]contro il disco della luna.
[04:08.07]La notte e` cosi' tersa,
[04:11.22]qui forse anche morire non fa male,
[04:15.48]che importa se il mio spirito e' perverso
[04:18.14]e dal mio dorso penzola un fanale.
[04:21.96]O Pegaso decrepito e bonario,
[04:25.42]il tuo galoppo e' ora senza scopo,
[04:28.95]giunsi come un maestro solitario
[04:31.66]e non canto e celebro che i topi.
[04:35.80]Dalla mia testa come uva matura
[04:38.94]gocciola il folle vino delle chiome,
[04:44.55]voglio essere una gialla velatura
[04:47.54]gonfia verso un paese senza nome.

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